Matteo Salvini ha commentato i fatti di Pisa con la polizia che ha preso a manganellate degli studenti durante una manifestazione pro Palestina.
Poche battute ma senza dubbio destinate a far parlare, quelle rilasciate da Matteo Salvini a Elena Testi, inviata della trasmissione di La7, ‘Tagadà‘. Il leader della Lega ha risposto ad alcune domande a proposito dei recenti fatti a Pisa con la polizia che ha preso a manganellate gli studenti durante una manifestazione pro Palestina.
Salvini, i fatti di Pisa: il commento
Intercettato da ‘Tagadà‘, Salvini ha avuto modo di rispondere ad alcune domande in riferimento alla manifestazione degli studenti a Pisa e il comportamento delle forze dell’ordine. L’inviata del programma di La7 ha chiesto al politico: “Non le hanno fatto impressione le immagini di quegli scontri a Pisa?”.
La risposta è stata forte: “Sicuramente sì, però per quel che mi riguarda non si mettono mai in discussione le forze dell’ordine. Il poliziotto, come un carabiniere, come un operaio, come un ingegnere, come un giornalista, come un ministro, come un barista, può sbagliare. Mettere in discussione centinaia di migliaia di donne e uomini in divisa è pericoloso per la tenuta della Repubblica”.
Le dichiarazioni controverse su polizia e suo figlio
Il pensiero del leader della Lega si è fatto ancora più specifico una volta interpellato su quello che sarebbe il “fallimento” da parte della polizia per aver usato la forza e i manganelli.
“Ma non è un fallimento usare i manganelli con gli studenti come hanno detto Piantedosi e il presidente della Repubblica?”, le parole della giornalista.
Da qui, Salvini si è fatto più serio: “Quando la gente manifesta chiedendo l’autorizzazione e non insultando i poliziotti non rischia nulla. Se lei domani va in piazza chiedendo i permessi che deve chiedere senza dire ‘sbirro infame’ e ‘coglione di mer*a’ sicuramente non le succede niente. Se mio figlio gridasse ‘sbirro infame’ ci penserei io…”.